L'Unità, October 31, 1998: Difference between revisions

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LONDRA Chiudono con il primo motivo che li ha portati insieme tre anni fa, God Give Me Strength (Che Dio mi dia la forza). Il pubblico è in piedi, un’ovazione. Dopo due ore di concerto ancora si stenta a credere a questa accoppiata. Che ci fa l’intellettuale arrabbiato del punk-rock inglese Elvis Costello con Burt Bacharach, uno dei leader mondiali del sentimental-pop orchestrato? Tra i due non ci sono solo trent’anni di differenza d’età - uno sui quaranta, l’altro intorno ai settanta - ma c’è un golfo storico che li separa nell’approccio musicale, nel
LONDRA Chiudono con il primo motivo che li ha portati insieme tre anni fa, "God Give Me Strength" (Che Dio mi dia la forza). Il pubblico è in piedi, un'ovazione. Dopo due ore di concerto ancora si stenta a credere a questa accoppiata. Che ci fa l'intellettuale arrabbiato del punk-rock inglese Elvis Costello con Burt Bacharach, uno dei leader mondiali del sentimental-pop orchestrato? Tra i due non ci sono solo trent'anni di differenza d'età — uno sui quaranta, l'altro intorno ai settanta ma c'è un golfo storico che li separa nell'approccio musicale, nel contenuto lirico, più aggressivo in Costello, emotivo e romantico in Bacharach.
contenuto lirico, più aggressivo in Costello, emotivo e romantico in Bacharach. Ma eccoli insieme alla Royal Festival Hall per il lancio del loro cd ''Painted From Memory'' (''Dipinto dalla memoria''). Orchestra di 18 musicisti, tra cui una decina di violinisti e un coro di tre cantanti nere. Bacharach suona il pianoforte in piedi. Con una mano dirige. Gesti appassionati. Costello è in smoking. Ha scritto versi radicati ai sentimenti: "Mi distruggi... non riesco a credere che te ne vai... puoi tenerti i fiori". Non c’è né rock né punk. Echeggia Sinatra, Dusty
 
Springfield, Dionne Warwick. Falsetti gorgheggiati, strozzature. Ma rimane corposo. Bacharach detta i suoi tempi che sono lenti, ondulati. C’è uno splendido This House is Empty Now (Ora questa casa è vuota) poi In The Darkest Place. Costello sospira in mezzo ad un trasloco, un partner se ne va: "Vedrai la mia faccia riflessa su un vetro di finestra...in queste stanze che erano piene di risate". Di colpo Bacharach trascina l’orchestra in una carrellata che trasporta l’intera sala attraverso trent’anni di motivi notissimi. What’s New Pussycat?, Alfie (che
Ma eccoli insieme alla Royal Festival Hall per il lancio del loro cd ''Painted From Memory'' (''Dipinto dalla memoria''). Orchestra di 18 musicisti, tra cui una decina di violinisti e un coro di tre cantanti nere. Bacharach suona il pianoforte in piedi. Con una mano dirige. Gesti appassionati. Costello è in smoking. Ha scritto versi radicati ai sentimenti: ''"Mi distruggi ... non riesco a credere che te ne vai... puoi tenerti i fiori."''
lui stesso canta) e Raindrops Keep Falling On My Head. Verso la fine i due propongono My Thief in cui il "ladro" sembra essere una bambina dall’alibi perfetto. Il pubblico esce nell’inverno londinese con la struggente refurtiva.
 
Non c'è né rock né punk. Echeggia Sinatra, Dusty Springfield, Dionne Warwick. Falsetti gorgheggiati, strozzature. Ma rimane corposo. Bacharach detta i suoi tempi che sono lenti, ondulati. C'è uno splendido "This House is Empty Now" (Ora questa casa è vuota) poi "In The Darkest Place." Costello sospira in mezzo ad un trasloco, un partner se ne va: ''"Vedrai la mia faccia riflessa su un vetro di finestra...in queste stanze che erano piene di risate."''
 
Di colpo Bacharach trascina l'orchestra in una carrellata che trasporta l'intera sala attraverso trent'anni di motivi notissimi. "What's New Pussycat?," "Alfie" (che lui stesso canta) e "Raindrops Keep Falling On My Head."
 
Verso la fine i due propongono "My Thief" in cui il "ladro" sembra essere una bambina dall'alibi perfetto. Il pubblico esce nell'inverno londinese con la struggente refurtiva.
 
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''' L'Unità, October 31, 1998
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Elvis & Burt, che coppia!


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   Alfio Bernabei

Londra, trionfo per Bacharach e Costello in concerto

LONDRA — Chiudono con il primo motivo che li ha portati insieme tre anni fa, "God Give Me Strength" (Che Dio mi dia la forza). Il pubblico è in piedi, un'ovazione. Dopo due ore di concerto ancora si stenta a credere a questa accoppiata. Che ci fa l'intellettuale arrabbiato del punk-rock inglese Elvis Costello con Burt Bacharach, uno dei leader mondiali del sentimental-pop orchestrato? Tra i due non ci sono solo trent'anni di differenza d'età — uno sui quaranta, l'altro intorno ai settanta — ma c'è un golfo storico che li separa nell'approccio musicale, nel contenuto lirico, più aggressivo in Costello, emotivo e romantico in Bacharach.

Ma eccoli insieme alla Royal Festival Hall per il lancio del loro cd Painted From Memory (Dipinto dalla memoria). Orchestra di 18 musicisti, tra cui una decina di violinisti e un coro di tre cantanti nere. Bacharach suona il pianoforte in piedi. Con una mano dirige. Gesti appassionati. Costello è in smoking. Ha scritto versi radicati ai sentimenti: "Mi distruggi ... non riesco a credere che te ne vai... puoi tenerti i fiori."

Non c'è né rock né punk. Echeggia Sinatra, Dusty Springfield, Dionne Warwick. Falsetti gorgheggiati, strozzature. Ma rimane corposo. Bacharach detta i suoi tempi che sono lenti, ondulati. C'è uno splendido "This House is Empty Now" (Ora questa casa è vuota) poi "In The Darkest Place." Costello sospira in mezzo ad un trasloco, un partner se ne va: "Vedrai la mia faccia riflessa su un vetro di finestra...in queste stanze che erano piene di risate."

Di colpo Bacharach trascina l'orchestra in una carrellata che trasporta l'intera sala attraverso trent'anni di motivi notissimi. "What's New Pussycat?," "Alfie" (che lui stesso canta) e "Raindrops Keep Falling On My Head."

Verso la fine i due propongono "My Thief" in cui il "ladro" sembra essere una bambina dall'alibi perfetto. Il pubblico esce nell'inverno londinese con la struggente refurtiva.


Tags: Burt BacharachGod Give Me StrengthRoyal Festival HallPainted From MemoryFrank SinatraDusty SpringfieldDionne WarwickThis House Is Empty NowIn The Darkest PlaceMy Thief

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L'Unità, October 31, 1998


Alfio Bernabei reviews Elvis Costello with Burt Bacharach and his band, Thursday, October 29, 1998, Royal Festival Hall, London, England.

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